La Cattedrale metropolitana di Sant’Agata – Catania 2017-06-20T20:02:29+02:00

La Cattedrale metropolitana di Sant’Agata

La cattedrale metropolitana di Sant’Agata è il principale luogo di culto cattolico di Catania, chiesa madre dell’omonima arcidiocesi metropolitana e sede parrocchiale. La cattedrale è dedicata alla vergine e martire Sant’Agata, patrona della città di Catania ed è situata nel centro storico della città nel lato sud-est di piazza del Duomo, nel quartiere Duomo di Catania o Terme Achilliane – Piano di San Filippo.

Nel luglio del 1926 papa Pio XI l’ha elevata alla dignità di basilica minore.
La chiesa è stata più volte distrutta e riedificata dopo i terremoti che si sono susseguiti nel tempo. La prima edificazione risale al periodo 1086-1094 e venne realizzata sulle rovine delle Terme Achilliane e di un tempio pagano risalenti ai Romani, su iniziativa del conte Ruggero, che fece venire apposta dalla Calabria (Sant’Eufemia) l’abate benedettino Ansgerio, il quale venne nominato vescovo della ricostituita diocesi della città proprio dal sovrano normanno, facendo acquisire all’edificio tutte le caratteristiche di ecclesia munita (cioè fortificata).
I resti normanni consistono nel corpo dell’alto transetto, due torrioni mozzi (forse coevi al primitivo impianto) e le tre absidi semicircolari, le quali, visibili dal cortile dell’arcivescovado, sono composte da grossi blocchi di pietra lavica, gran parte dei quali è stata recuperata dall’anfiteatro romano; porzioni di muro d’ambito e il muro di prospetto sono stati inglobati dalla ricostruzione settecentesca. L’edificio attuale è opera dell’architetto Girolamo Palazzotto, il quale si occupò principalmente dell’interno, mentre Giovanni Battista Vaccarini disegnò e seguì i lavori della facciata con interventi e modifiche protrattisi dal 1734 al 1761; lo stesso architetto fece anche un progetto per la cupola, mai realizzato. I lavori per la costruzione dell’edificio si protrassero per tutto il XVIII secolo e continuarono anche dopo la riapertura al culto della cattedrale. Durante i lavori di restauri dal 1795 al 1804 la chiesa di San Francesco Borgia ricoprì le funzioni di cattedrale.
Solo nel 1857 fu completato il campanile ed è pure del XIX secolo l’allestimento attuale del sagrato. L’esterno della cattedrale è caratterizzato dalla facciata, la quale presenta evidenti analogie con la coeva facciata di Biagio Amico per Sant’Anna a Palermo, come se la Sicilia volesse esprimere un suo modello derivato da Roma ma generato dalle direttive della Chiesa di Sicilia, a est come a ovest. Il prospetto è a tre ordini compositi in stile corinzio, e attico completamente in marmo di Carrara. Il primo ordine è costituito da sei colonne di granito di fattura antica provenienti forse dal Teatro romano, sormontate dallo stemma della nobile famiglia Galletti cui apparteneva il vescovo Pietro Galletti. Il secondo ordine ha anch’esso sei colonne meno grandi e due piccole poste ai lati dell’ampio finestrone centrale. Tutti gli ordini sono adornati con statue marmoree di sant’Agata al centro sulla porta centrale, sant’Euplio a destra e san Berillo a sinistra. Le due grandi finestre ovali ai lati sono accompagnate dai due acronimi riferiti alle frasi legate al culto della Santa: MSSHDEPL e NOPAQVIE. In fondo alla navata destra è la cappella più cara a tutti i catanesi. Un’elaborata cancellata in ferro battuto opera di Salvatore Sciuto Patti del 1926 protegge la maestosa cappella dedicata a sant’Agata. Nella parete sinistra di essa si apre la porta dorata finemente decorata che dà accesso alla camera chiamata dai catanesi a cammaredda, dentro cui vengono custoditi il busto reliquiario di sant’Agata e lo scrigno con le sue reliquie. Nella cappella, decorata da un affresco che raffigura santa Lucia orante sulla tomba di sant’Agata per invocare la guarigione della madre inferma, vi è il monumento funebre del viceré Ferdinando d’Acuña grande devoto della martire Agata, opera dell’artista messinese Antonello Freri. Sull’altare della cappella è allocato un trittico dello stesso autore rappresentante sant’Agata incoronata da Dio e attorniata da san Pietro e san Paolo con gli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni, nella parte inferiore sono presenti degli angioletti che recano in mano i simboli della passione.

La Festa di Sant’Agata

La festa di Sant’ Agata, patrona di Catania, è una festa patronale tra le più belle al mondo, dal 3 al 5 febbraio tre giorni di culto, devozione, folclore, tradizioni.
Ogni anno Catania offre alla sua patrona una festa straordinaria che può essere paragonata alla Settimana santa di Siviglia o al Corpus Domini di Cuzco, in Perù. In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folklore, che attira ogni anno sino a un milione di persone, tra devoti e curiosi.