Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento 2017-06-23T18:14:47+02:00

Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento

Il mondo greco ha lasciato sulla Collina dei Templi uno dei complessi architettonici più imponenti dell’antichità, un labirinto di preziose memorie antiche che testimoniano la grandezza culturale e civile della colonia di Akràgas in età greca e punica (VI-III sec. a.C). Nella vasta valle che si distende verso il mare, dal 1998 riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è possibile ammirare l’imponenza dei templi dorici, passare per il centro della vita civile sul poggio di S. Nicola, dove si trova anche il Museo Archeologico Regionale, fino ad arrivare ai resti delle residenze e dei sistemi di fortificazione alle pendici della Rupe Atenea. Ed ancora scoprire che nell’antica Akràgas l’importanza del culto delle divinità ctonie (della terra), Demetra e Kore, ovvero Cerere e Persefone secondo il nome latino, è ricordata non solo dalle fonti, ma anche dalla presenza di numerose aree dedicate sia all’interno che all’esterno della cinta muraria. Un santuario urbano è stato identificato sul Poggetto di San Nicola. Un altro complesso, presso la Rupe Atenea, comprende il santuario rupestre di San Biagio, il Tempio di Demetra e un’area sacra. Fuori dalle mura vi sono altri due santuari: il primo lungo il corso del fiume Sant’Anna (antico Hypsas), il secondo presso la foce del fiume Naro.

In seguito il volto della città che verrà battezzata Agrigentum dai Romani si trasforma dalla tarda età ellenistica fino all’età imperiale romana (III sec. a.C. – IV sec. d.C.), arricchendosi di maestosi edifici che richiamano l’architettura della penisola italiana e del Mediterraneo orientale. Il cuore del nuovo insediamento si colloca nell’area compresa fra il foro, il ginnasio e il quartiere ellenistico-romano, che custodisce i resti di lussuose abitazioni con preziosi pavimenti a mosaico.

Infine la diffusione del Cristianesimo muta profondamente l’impianto della città, con la trasformazione dei templi in basiliche cristiane e con lo sviluppo di estese aree cimiteriali all’interno degli spazi urbani: un itinerario che permette di scoprire un periodo spesso celato nelle profondità del sottosuolo o da ricercarsi con attenzione nelle strutture di epoche precedenti, che vengono riadattate.