Santuario della Malophoros – Selinunte

Uno dei santuari più interessanti di Selinunte in antichità era quello “della Malophorós” che si trovava ad ovest dell’Acropoli, in contrada Gaggera.
L’area interessata comprendeva uno spazio sacro quadrato di circa 60 m per lato ed era dedicato ad una divinità femminile, probabilmente Demetra. All’area sacra si accedeva attraverso un propileo coperto, con due frontoni alle estremità: qui vi erano due altari per i sacrifici, un pozzo ed il tempio della Malophorós.
ll tempio propriamente detto era un megaron con pronao, cella e adito, senza basamento e colonne. In esso si fondono elementi dorici, ionici e punici dal momento che, nel corso del tempo. ha subito costanti modifiche e ampliamenti.
La zona dove era ubicato il santuario si trovava allo sbocco del fiume Modione navigabile sin dall’antichità, luogo dove i Selinuntini impiantarono uno dei due porti, un’area di approdo e dunque di area a vocazione commerciale (emporio).
Nel santuario sono state ritrovate circa 12.000 figurine votive in terracotta di varie epoche e tutte raffiguranti una divinità femminile. Sono stati inoltre rinvenuti vasi corinzi e protocorinzi, stele, un bassorilievo raffigurante Plutone che rapisce Persefone e numerose lucerne di epoca costantiniana, a testimonianza di un insediamento cristiano sulle rovine del Santuario.
A poca distanza dal santuario principale è stato rinvenuto il santuario di Zeus Melichios, all’interno del quale sono stati rinvenuti due altari e delle strane stele gemine che riproducono una figura maschile e una femminile, interpretate come opere di artigiano indigeno.
Ad una scuola d’arte locale, indigena, si possono ricondurre tutte le manifestazioni scultoree di Selinunte, comprese numerosissime terrecotte figurate.