La religiosità nel mondo antico
Luoghi sacri in Sicilia legati alle antiche civiltà
Già nella preistoria i simboli legati alla fecondità della terra tracciano i punti di una mappa siciliana riccamente popolata da luoghi sacri e figure, soprattutto femminili, alle quali si dedicavano preghiere e riti propiziatori. Luoghi che testimoniano la continuità del rito ma anche del sito, che molto spesso, anche attraverso i secoli, mantiene la sua identità di territorio legato al sacro.
Uno tra i culti più diffusi, che lega la Sicilia ad altre aree mediterranee, è sicuramente quello legato alla figura di Demetra. La Sicilia, per tradizione, è l’isola sacra di Demetra e della figlia Kore, alla quale viene elargita l’isola come dono di nozze da parte di Zeus, ed è qui che quest’ultima viene rapita, secondo la versione più accreditata, in un prato meraviglioso che si estendeva ai piedi del monte su cui sorge la città di Enna, presso le rive del lago di Pergusa, ad opera di Ade, il tenebroso dio dei morti.
Demetra e Kore sono anche le dee dei misteri eleusini, i «mysteria» la cui presenza è largamente attestata dalle fonti e dal mito: e l’istituzione dei «mysteria» si identifica con il celebre “Inno a Demetra” attribuito a Omero.
Le dee legate alla Sicilia e ripetutamente ricorrenti sono tre: Atena, che come luogo d’ elezione aveva scelto Himera, Artemide che amava Siracusa e Kore ad Enna, che detiene sempre il primato e continuità della presenza, antecedente anche rispetto alle altre due dee, con i riti di fertilità per la terra e per gli uomini. Sulle divinità femminili della Sicilia indigena antecedenti al culto di Demetra e Kore, madre e figlia, (Cerere e Persefone nella tradizione latina) dee simbolo per eccellenza delle divinità femminili nell’isola, le ipotesi avanzate dagli studiosi delineano un contesto particolarmente ricco, individuato nella fattispecie nelle zone di Casteltermini e Polizzello, nei quali si trovavano i santuari sicani dedicati al culto della dea.
Demetra ed Hera, invece, erano di stanza a Gela, colonia rodio-cretese in cui, fin dall’età arcaica, è attestata la venerazione per queste due dee. Il culto di Demetra era praticato anche sull’acropoli, principale area sacra delle città, e non solo nei numerosi santuari extraurbani, come ad esempio, il santuario di Bitalemi, dove il culto pagano è stato sostituito da quello cristiano, nella chiesetta dedicata alla Madonna di Betlemme. Anche la Matrice di Gela rappresenta un altro caso di continuità religiosa «al femminile», svelando parte del basamento di un tempio dedicato ad Hera realizzato tra il VI e il IV secolo avanti Cristo, cui, in età medievale, si sovrappose la chiesa di Santa Maria della Plateia, a sua volta inglobata tra il Settecento e l’ Ottocento, nella chiesa di Maria Santissima Assunta in Cielo, odierna chiesa Madre. Ed è sempre a Gela che, per onorare Demetra, le donne offrivano alla dea, cibo, fiori, monili, vasi che venivano posti capovolti sul terreno, per far sì che le offerte contenute al loro interno scivolassero sotto terra, dove la dea viveva.
Ma il culto di Demetra si ritrova anche a Selinunte dove, non lontano dall’acropoli, sulla collina della Gaggera, è stato identificato il santuario detto appunto “di Demetra Molophoros“, costruito sul luogo di un antico culto indigeno e frequentato anche in epoca punica, come testimoniato all’interno della “Grande Tavola di Selinunte”; nel sito di Monte Adranone presso il Comune di Sambuca di Sicilia (AG) dove vi era un piccolo santuario dedicato a Demetra e Persefone; a Catania, come testimoniato da Cicerone nelle “Verrine”; nella Valle dei Templi di Agrigento dove ben 5 aree erano consacrate alla dea, ma anche a Piazza Armerina, Morgantina, Camarina, Eloro, Adrano, Comiso e nelle isole Eolie.
All’interno del progetto “Sicilia Sacra Network” pertanto si promuove un itinerario che porta alla scoperta dei luoghi sacri, dei miti e delle trazioni legate alle Antiche Civiltà che hanno segnato l’isola nel corso del tempo, al fine si riscoprite le radici culturali e religiose, tra continuità e rinnovamento.
Itinerario archeologico – religioso:
Agrigento – Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi
Aidone (EN) – Morgantina e Museo di Aidone
Calatafimi (TP) – Parco archeologico di Segesta
Gela (CL) – Area archeologica Acropoli (Molino a Vento)
Giardini Naxos (ME) – Area archeologica di Naxos
Isola di Mozia/San Pantaleo (Marsala) – Tophet di Mozia
Lipari – Museo e Parco Archeologico
Marettimo – Hiera Nésos
Noto (SR) – Area archeologica di Eloro
Palazzolo Acreide (SR) – Area archeologia di Akrai
Palermo – Necropoli punica
Pantelleria – Antica Cossyra
Sambuca di Sicilia (AG) – Area archeologica di Monte Adranone
Santa Flavia (PA) – Area archeologica di Solunto
Scoglitti (RG) – Area archeologica di Kamarina
Selinunte/Castelvetrano (TP) – Santuario della Malophoros
Siracusa – Area archeologica della Neapolis
Sortino (SR) – Necropoli di Pantalica
Termini Imerese (PA) – Area archeologica di Himera
Tindari, frazione di Patti (ME) – Area archeologica di Tindari
Scopri i luoghi sacri in Sicilia, legati alle antiche civiltà sulla mappa interattiva.