Storytelling 2017-07-05T12:18:30+02:00

STORYTELLING

I luoghi sono contenitori infiniti di storie che chiedono solo di essere raccontate. Lungo i percorsi promossi dal progetto “Sicilia Sacra Network” le storie dei luoghi sono raccontate attraverso la voce di testimonial d’eccezione, capaci di coinvolgere, aprire la mente e regalare emozioni.

ERICE: Maria Grammatico e la ricetta delle genovesi

Ho cominciato piano piano. Ho aperto il negozio il primo giugno del 1964 e non avevo i soldi per comprarmi le mandorle. Ne avevo solo tre Chili, tre Chili di mandorle per aprire un negozio! E ho fatto un po’ di dolcini, e ho aperto!” tratto da “Mandorle Amare”

Maria Grammatico è una signora di Erice che ha speso la propria vita a fare dolci e la sua storia è davvero unica e singolare. Rimasta orfana di padre quando è ancora una bambina, per aiutare la mamma a sfamare cinque figli ed il sesto in arrivo, viene spedita con una sorella più piccola nel Convento di Clausura di San Carlo, a Erice. Qui le suore che le ospitano sono specializzate nella produzione dei dolci e Maria, pian piano, impara l’arte e ne fa tesoro. Ma non è facile apprendere le tecniche più raffinate, perché le monache non si dimostrano propense a trasmettere la loro arte e Maria cerca così di assimilare le conoscenze in materia spiando le suore al lavoro. Lasciato il convento comincia a preparare i dolci in casa e, dopo qualche tempo, apre un piccolo laboratorio che sarà il primo passo verso l’attuale successo. Se siete curiosi di conoscere a fondo questa storia affascinante potete leggere il bel libro scritto da Mary Taylor Simeti, “Mandorle amare”– Palermo 2004, che la racconta in dettaglio. Coadiuvata dai nipoti e da alcuni collaboratori, Maria oggi gestisce due negozi e un bar ed è sempre presente e attiva nel laboratorio.

La pasticceria di via Vittorio Emanuele, nella parte centrale di Erice, è oggi il punto di riferimento per turisti e residenti. Fra i vari dolci esposti nelle antiche vetrine di legno vi sono i Mostaccioli delle Monache, i dolci di mandorle e la Frutta di Martorana ma, soprattutto, le famose Genovesi, tortine di pasta frolla morbida, farcite con una sorta di crema pasticcera, che nulla hanno a che fare con la città di Genova e che si devono mangiare assolutamente calde, come dicono in Sicilia “da scottarsi le labbra” e che Maria stessa ammette di averle rifatte secondo i suoi ricordi ma che non sono esattamente quelle originali delle suore!

Per chi volesse cimentarsi questa è la ricetta, ma per quanto buone possano venire, vi consigliamo di andare ad Erice e assaggiare quelle vere della pasticceria Grammatico!

Ingredienti per la frolla (per circa 10 genovesi):
Farina di grano duro 125 gr
Farina 00 125 gr
Zucchero 100 gr
Burro 100 gr
Uova 2 tuorli
Acqua fredda, 3 o 4 cucchiai circa
Per la crema:
Uovo 1 tuorlo
Zucchero 75 gr
Latte 250 gr
Amido di mais 20 gr
Zucchero a velo q.b.
Scorza grattugiata di mezzo limone
Preparazione:
Iniziare dalla pasta frolla unendo le due farine, lo zucchero e il burro e lavorare con la punta delle dita fino ad ottenere un composto sabbioso. Unire i tuorli, uno alla volta e aggiungere un po’ alla volta l’acqua fredda, in quantità necessaria a lavorare l’impasto e a renderlo liscio e omogeneo. Lavorare la frolla velocemente per non scaldarla, poi formare una palla, coprirla con la pellicola e riporla in frigo per 30 minuti. Nel frattempo preparate la crema. In un bicchiere di latte versate l’amido e scioglierlo completamente con un cucchiaio. Versare il latte con l’amido e il restante latte in una pentola e scaldare a fuoco basso senza far bollire. Spegnere il fuoco, a parte montare il tuorlo con lo zucchero, unirli al latte e rimettere sui fornelli a fuoco medio mescolando continuamente con una frusta fino ad ottenere un composto simile a una budino. Poco prima di ultimare la cottura aggiungere la scorza di limone. Far raffreddare completamente. Prendere la pasta frolla dal frigo, staccarne un pezzo e lavorarlo brevemente tra le mani per ammorbidirlo, stenderlo su un piano leggermente infarinato con il mattarello e formare una sorta di ovale. Su un lato dell’ovale, posizionare un cucchiaio di crema, ripiegare l’altro lembo di pasta sopra, premere sul contorno, come si fa per i ravioli e ritagliare con un coppa pasta.
Disporre le genovesi su una teglia coperta di carta forno e infornate in forno caldo a 210° per 10-15 minuti. La pasta dovrà essere leggermente dorata ai bordi. Sfornare le genovesi e cospargerle di abbondante zucchero a velo. Mangiarle subito, calde a costo di ustionarsi!