La Cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta – Palermo 2017-06-20T20:03:08+02:00

La Cattedrale metropolitana primaziale della Santa Vergine Maria Assunta

Attorno al 1170, durante il regno di Guglielmo II, l’arcivescovo di Palermo l’inglese Walter Off the Mill, dalla tradizione ricordato col nome di Gualtiero Offamilio, iniziò la costruzione di un nuovo Duomo. Si trattò in realtà della ricostruzione di una preesistente antica cattedrale gravemente danneggiata dal terremoto del 1169. La Cattedrale gualteriana cronologicamente costituiva la terza delle chiese succedutesi nel sito; in questo luogo infatti sorgeva, già in età paleocristiana (IV secolo), una basilica distrutta intorno alla metà del V secolo durante le persecuzioni vandaliche, sulle cui rovine fu costruita dal vescovo Vittore e per volontà di San Gregorio Magno nel 590, la “Sanctae Mariae Basilica”, consacrata nell’anno 604. Durante l’occupazione saracena nel IX secolo, la chiesa venne ristrutturata ed ampliata per essere trasformata in una grande moschea. Con l’avvento dei normanni la chiesa fu restituita all’originale culto cristiano (1072) e reintegrato il vescovo Nicodemo che, in clandestinità, durante la dominazione araba aveva continuato ad esercitare il culto cristiano. Il progetto edilizio dell’arcivescovo era molto ambizioso, la sua realizzazione richiedeva ingenti risorse, e la tradizione popolare spiega le possibilità economiche dell’Offamilio con il ritrovamento di un mitico “gran tesoro” fuori le mura della città, tesoro che servì per la costruzione della chiesa e del monastero cistercense di Santo Spirito ed il cui rimanente fu speso per la nuova “Majuri Ecclesia” palermitana.

Opera grandiosa, l’originaria costruzione gualteriana si sviluppava su  un impianto basilicale suddiviso in tre navate, innestato ad un “santuario” costituito dall’assemblaggio del transetto con un corpo a tre absidi, di cui quella centrale di dimensioni maggiori.
L’impianto era a croce latina e presentava una teoria di dieci archi a sesto acuto rette da gruppi di quattro colonne di granito egizio, provenienti da costruzioni di età classica (probabilmente ricavati dal materiale di spoglio dell’antico tempio nicodemiano) per ognuno dei lati della navata maggiore, più un gruppo di colonne binate dello stesso ordine, alle due estremità.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco) nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale”.
Il Festino di Santa Rosalia

Il Festino di Santa Rosalia, patrona di Palermo è un evento che attira in città decine di migliaia di turisti. Esso celebra la liberazione della città dalla peste del 1624, in seguito al ritrovamento delle reliquie della Santuzza sul Monte Pellegrino. Il primo festino fu voluto dal cardinale Giannettino Doria nel 1625, nel corso dei secoli la festa ha saputo rinnovarsi mantenendo però inalterato tutto il suo fascino e la sua tradizione.

La notte tra il 14 e il 15 luglio migliaia di palermitani accompagnano la lunga marcia del Carro della Santuzza, e si muoverà dalla Cattedrale e al Foro Italico, passando prima per piazza Bologni, Quattro Canti e Porta Felice, porta è l’ingresso dal lato mare al quartiere Cassaro. Un mix di folklore e religione che trova il suo culmine nei tradizionali fuochi d’artificio che illuminano a giorno il foro Umberto I fino alla Cala.